UNA STAZIONE RADIO CON UNA LAMETTA DA BARBA E
UNA MATITA


Assurdo? No invece e' possibilissimo.

Qualcuno (di eta' maggiore ai 40 anni) si ricordera' sicuramente le radio a galena fatte da piccolo..la galena era un piccolo cristallo che fungeva da diodo ed in effetti per costruire una piccola radio non era necessario possedere altro se non un bel po' di filo da elettricisti e tanta fantasia. :)

Questa radio sfrutta pressappoco lo stesso principio basandosi sulla constatazione del fatto che una lametta da barba offre una superficie anodizzata con un buon potere separatore delle cariche.. paragonabile anche questa ad un diodo quindi.

 Materiale occorrente:

1. diversi metri di filo di rame smaltato: diametro almeno 2mm (quello interno ai cavi coassiali per le antenne va benissimo.. anzi..ci vorrebbe proprio quello.)

2. Un rotolo di carta scottex.. non serve proprio tutto il rotolo ma solo il sostegno interno.. quel rotolo di cartone cioe' di circa 5cm diametro che regge i fogli esterni e permette l'inserimento dei rotoli da cucina nei vari dispensatori.

3. una lametta da barba.. vanno bene le lamette piu' economiche. Se non trovate una lametta doppia e' sufficiente levare la meta' di una lametta utile dall'interno di un lamarasoio bic o equivalente.

4. Una cuffia o un auricolare di quelli comunissimi con una resistenza interna di circa 2000ohm.

5. Un lapis da rompere o in alternativa una mina da 0.5mm (solo la punta di grafite)

Questo lo schema:

 

Le spire del rocchetto sono fatte con lo stesso filo di rame smaltato per antenna e per la messa a terra. 

Si faranno 150 spire di filo di rame e il cavo di terra si attacchera' circa a meta' con un morsetto a coccodrillo sbucciando leggermente la copertura smaltata. [lo stesso morsetto lo si potra' attaccare una, due, tre, N spire dopo per variare grossolanamente la frequenza di ricezione della radio]

La punta di grafite della mina o del lapis si attacchera' ad una molla fatta con 4/5 spire di filo smaltato (il diametro della molla non e' importante).. la punta dovra' fare ben contatto con la lametta e muovendola su quest'ultima si avra' la sintona fine per la ricerca delle stazioni. [ci vuole un po' di allenamento :) ]

Le uniche note dolenti sono la messa a terra e l'antenna.

La messa a terra si fara' collegando il filo ad una presa di terra se presente oppure legando l'estremita' del cavo senza smalto ad un rubinetto o ad un termosifone. All'aperto si dovra' piantare in terra un paletto di metallo o del filo di ferro robusto per circa un metro (meglio due) e quindi legare il filo di terra sulla sommita' di questo.

L'antenna e' il punto critico del progetto.. la lunghezza del filo esprimera' anche il quantitaivo di elettroni captati e quindi la potenza, in termini di -possibilita'- di ascolto, di una stazione emittente.

In casa potremmo alzare il cavo per circa 20/30 metri fino ad arrivare al tetto.. magari sfruttando l'impianto di antenna gia preesistente. All'aperto sara' necessario far arrivare l'antenna sulla sommita' di un albero.

Un sistema per tirare l'antenna su un albero all'aperto puo' essere questo: si lega un sasso a del filo di seta per ricami (resistentissimo) si lancia il sasso facendogli attraversare la sommita' dell'albero. Si lega l'estremita' del filo di seta rimasta in mano al cavo dell'antenna. Si va dall'altra parte dell'albero recuperando il sasso e si tira il filo di seta facendo si che la nostra antenna di fortuna arrivi alla sommita' dell'albero..o quasi.

Fatto questo la nostra radio e' finita e non ci restera' che passare all'ascolto.

In caso udiate con questa radio messaggi in stile badogliano oppure le beethoveniane note iniziali di radio Londra (bo bo bo booom  = V in codide Morse .. come V(ittoria) ) non cominciate a preoccuparvi..e' normale. :))